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lunedì 21 luglio 2014

WC-WATCHING: PALERMO... NON ME SOMIGLIA PE NIENTE!*

"...Terza e più grave di queste piaghe che veramente diffama la Sicilia, e in patticolare Palemmo agli occhi del mondo... Mi veggogno a dillo... E' il traffico!" Così lo "zio" presentava a un ignaro Dante/Roberto Benigni la città in cui era appena arrivato, e come dargli torto? L'azzeccagarbugli di Johhny Stecchino ci divertiva illustrando le sciagure toccate in sorte alla Sicilia, quali l'Etna e la siccità, e ci avverte che quella più pesante di tutte, la più diffamante, che crea imbarazzo solo a parlarne... è il traffico!
Dopo una fugace visita a Palermo posso confermare che è tutto vero. Mi era rimasto un vago ricordo risalente alla gita scolastica del IV Ginnasio, che mi aveva portato per la prima volta a dormire fuori di casa con l'obiettivo di girare l'Isola, coast to coast, in 5 giorni. Già la partenza dalla Stazione Termini di Roma non fu delle più fortunate. Dovemmo attendere due ore e mezza prima che il treno si avviasse, con l'intervento della Polizia Ferroviaria verso un gruppo di persone reo di essersi appropriato degli scompartimenti a noi riservati. In più, per colpa di un finestrino difettoso e di un pezzo di legno che lo teneva bloccato, di cui si persero le tracce con il primo tentativo di aprirlo per far cambiare aria, ci toccò viaggiare tutta la notte tenendolo aperto con il risultato che arrivammo al mattino con la permanente fatta senza che fosse necessario l'intervento di un parrucchiere! Le premesse, dunque, non erano delle migliori, ma con l'entusiasmo degli studenti lontani dalle famiglie e soprattutto in pausa dalla scuola, affrontammo qualsiasi avversità, non turbandoci nemmeno quando in Piazza Pretoria o comunque detta della vergogna (forse c'è un qualche nesso con l'accaduto), un indigeno scambiò lo zaino di una mia compagna di classe per un posacenere. Erano gli inizi degli anni 90, andava di moda l'Invicta, e chi c'era ricorderà che la sua manifattura era altamente infiammabile. Un bel buco vicino la scritta l'accompagnò fino alla fine dell'anno scolastico!
Molto cool!
Nonostante ciò, Palermo mi era rimasta nel cuore, ho uno strano affiatamento con i posti caotici, e ho voluto approfittare dei pochi giorni di vacanza a disposizione per visitarla di nuovo.
Bella è bella, ma, se posso osare un paragone, somiglia a una donna di gran fascino, che sarebbe capace di far cadere ai suoi piedi qualsiasi uomo, frenata però dalla sua sciatteria, dalla sua noncuranza, quasi con la presunzione che basti un bell'aspetto per essere una conquistatrice. Le macchine sono ovunque e hanno rovinato, insudiciandoli, palazzi e monumenti di grande splendore, dalla Porta Nuova alla Cattedrale fino ai Quattro Canti, solo per citarne qualcuno. Se questo non bastasse la munnizza, che un maggiorente osò definire in passato cool, ricopre le strade, non solo quelle di periferia. Dove non ci sono i sacchetti trovi porcherie di qualsiasi genere buttate negli angoli.
 Non voglio però inibirvi, per criticare qualcosa bisogna prima vedere e le critiche migliori si sa sono quelle costruttive. Io a Palermo tornerei anche adesso, ogni cosa ha i suoi pro e i suo contro. Mi fermerei ad ammirare il Teatro Massimo e la sua sontuosità, mi perderei tra le vie dove si articola la Vucciria e il Ballarò, con i richiami dei venditori e le vecchie botteghe che ancora resistono e si tramandano da generazioni. E troverei un ristorante dove far scorpacciata di pesce fresco. La mia scelta, casuale, è ricaduta su Il Vecchio Mafone, che propone piatti con il pescato del giorno, non è economico, ma se si mangia bene i soldi sono sempre ben spesi. Si trova in centro, vicino Piazza del Monte di Pietà, famosa per l'omonimo palazzo costruito nel 1591, in cui venivano tenuti gli oggetti lasciati in pegno, venduti all'asta quando scadevano i tre anni di custodia. La piazza potete riconoscerla da un altare vistoso, bordato di pesante velluto rosso, con ai piedi la statua di Santa Rosalia, patrona della città, distesa in una teca, e che ha il potere di comparire e scomparire tra un antipasto e un ammazzacaffè (questa poi ve la spiego!)
WC Ristò
Ancora frastornata dai clacson e dagli automobilisti che inveiscono, mentre improbabili vetturini tentano di convincere i turisti a fare un giro sulla loro carrozza, non sono in grado al momento di dare un giudizio. A pochi chilometri dal centro ci si può distendere sulla spiaggia bianca e farsi un bagno nel mare limpido, nel tentativo di levarsi dalle orecchie il frastuono del traffico e lo stress per uscirne. Mondello il fine settimana è inaccessibile, gli altri giorni ne vale la pena. Stesso discorso per San Vito lo Capo che dista qualche chilometro in più.
Consentitemi quest'ultimo inciso, dovuto. Di ritorno verso sud, mi sono commossa quando ho attraversato quel tratto di autostrada dove è stato eretto il Monumento commemorativo alla strage di Capaci. Poco distante sulla collina, la "casupola" da dove Brusca azionò il telecomando che provocò l'esplosione. Oggi lì qualcuno ha scritto sul fondo bianco, a chiare lettere, NO ALLA MAFIA. Ci sono uomini che sono stati eroi inconsapevoli in questo Paese, la loro eredità voglio illudermi che sia rimasta nell'aria, in attesa che altri la raccolgano.


VOTAZIONE

Trattoria del pesce fresco - Il vecchio Mafone

3/5








INFORMAZIONI:

Il vecchio Mafone - Via Judica,22

www.tiguidoio.it : I consigli di Laura per visitare Palermo

www.teatromassimo.it : Per il programma proposto dallo storico teatro


* Un pensiero per voi:

martedì 15 luglio 2014

Selfietoilette in giro per Italia ed Europa!

L'estate (sembra) arrivata da poco tempo, ma i nostri lettori hanno cominciato già da un po' a viaggiare e a lasciare nelle loro macchine fotografiche un pezzo di noi, fotografando wc in giro per l'Italia e...l'Europa! Eh sì, abbiamo sconfinato e vedrete dove siamo andati!
Ricordatevi di noi quando inizierete le vostre ferie e fotografate wc di alberghi, B&B, campeggi, ostelli, case in affitto ecc ecc...Stiamo compilando la prima mappa di wc-watching! La mail a cui inviare la foto, specificando dove è stata scattata e, se volete, anche un voto da 1 a 5 è: 80indue@gmail.com

Il primo selfietoilette è stato scattato da Luisa al Grand Visconti Palace, un elegantissimo albergo nel cuore di Milano. E' un hotel e 4 stelle che conta 172 camere, sale congressi e fra spazi interni ed esterni raggiunge i 12 mila metri quadrati. L'albergo è stato ricavato dalle spoglie di un mulino dei primi del '900 ed è stato annesso alla strutta anche il cortile del vecchio mulino, creando così un parco di 2500 metri quadrati. Al suo interno c'è un bel giardino d'inverno, un gazebo in ferro e cristallo.






Da Newcastle arriva la selfietoilette di Riccardo. E' andato all'Eldon Square shopping center, un centro commerciale inaugurato nel 1977 dalla regina Elisabetta (Certo...da noi li inaugura Manuela Arcuri, là la Regina...qualcosa non torna). Si estende su 130 mila metri quadrati e raccoglie 150 negozi, una palestra, campi da basket e da tennis. Insomma, una donna va a fare shopping e il compagno, invece di annoiarsi mentre prova vestiti e scarpe, fa sport. Mi sembra un ottimo compromesso! 





Last but not least, cioè ultimo ma non per importanza, la selfietoilette di un wc pubblico nella capitale della Scozia, Edimburgo, una delle città più visitate della Gran Bretagna. Sorge su 7 colli (mi ricorda un'altra capitale...) ed è anche la culla del famoso Festival di Edimburgo. Opera, teatro, musica e libri sono i protagonisti di questo festival che inaugura alla fine di luglio e va avanti per un mese. Non mancate di visitare il Castello, soprattutto la domenica alle 13, perché c'è il "one o'clock gun". Viene sparato un colpo di cannone per segnalare l'ora alle navi che attraccano nel porto. Se decideste di andare adesso sappiate che Edimburgo si trova alla stessa latitudine di Mosca. Le temperature sono miti, 18 gradi le massima e 10 la minima (portatevi più di maglioncino!), ma almeno è una delle città meno piovose della Gran Bretagna. Per questa foto ringraziamo Alessandra. 



Adesso tocca a voi! Scattate e inviate! 80indue@gmail.com e...buone vacanze! 



Per approfondimenti:

Gran Visconti Palace a Milano:

Eldon Square:

Edimburgo:









sabato 5 luglio 2014

WC - WATCHING: Amor, c'a nulla amato amar perdona...*

Torno a Pesaro sempre volentieri. E' la mia città di adozione, la sento al momento più nel cuore di Verona che sta diventando, dopo Roma, il posto in cui ho vissuto più a lungo.
Così vicina all'Emilia - Romagna da esserne contagiata, Pesaro è al confine tra due culture e di entrambe ha preso le cose migliori. Partiamo dal cibo. Quando passo da qui non può mancare una buona piadina, la scelgo solitamente di farro, farcita a mio piacimento. Da Peppe, locale rinomato proprio per questa specialità, ho mixato gli ingredienti e ottenuto un buon risultato. Non hanno purtroppo dato il mio nome sul menù all'esperimento, ma da un po' di mesi tra gli ordini si registra una maggiore richiesta della piada con stracchino, ciauscolo e verza. Il ciausculo, lo adoro! Tipico insaccato delle Marche, questo salume si presta ad essere spalmato ed ha risollevato qualche mia nottata insonne a saccheggiare il frigo in cerca di cibo. Non potevo non assaggiarlo nella sua terra d'origine, la pelle ne ha risentito, ma ne valeva la pena. Da Peppe, oltre la location vicino la stazione, ne ha una sulla spiaggia, adatta a quando le giornate si allungano, il clima si fa più caldo e mangiare fuori diventa un piacere.
Piadina vista Adriatico
Per la sera c'è ampia scelta, si può cenare a base di pesce o carne, la pizza è buona (da assaggiare quella del C'era una volta con pasta madre), il tutto accompagnato da un vino locale come i Colli Pesaresi, bianco o rosso. Nella zona è rinomato il formaggio di Fossa e il tartufo bianco di Acqualagna, che si possono trovare nella bottega di prodotti locali sul corso principale. Sul corso si può anche visitare la casa di Rossini, cui la città diede i natali il 29 febbraio 1792 e dove ha trascorso con la sua famiglia i primi anni di vita.
La casa è stata trasformata in Museo, dove è possibile vedere ritratti e autografi del compositore e stampe dedicate agli interpreti della sua creatività lirica, tra cui Adelina Patti, noto soprano del XIX secolo, in costume da Rosina ne Il Barbiere di Siviglia. In una saletta del piano seminterrato si proiettano opere tratte dal Rossini Opera Festival, che solitamente si tiene ogni anno in agosto.
Durante il Rinascimento varie signorie si succedettero: i Malatesta, gli Sforza, i Della Rovere. Ma agli edifici storici di questo periodo, seppur fanno bella mostra, preferisco la "palla" di Arnaldo Pomodoro che si affaccia sul Lungomare; la scultura bronzea con lo stesso caratteristico stile sferico di quella che si trova presso l'Ufficio delle Nazioni Unite di New York.
Un'altra cosa che adoro fare a Pesaro è shopping. Mi tengo uno spazio della mia carta di credito per far danni principalmente in tre negozi che ho preso di mira: Vernissa per l'abbigliamento (solo femminile, con brand di tendenza e outfit davvero originali); Brandina (che usa il nylon delle brandine da spiagge per creare borse, portafogli e portachiavi e, con le cuffie da bagno anni '50, deliziose pochette utili anche come porta trucchi); un piccolo negozio di bigiotteria di cui non ricordo il nome, di fronte la Coop che si trova in centro, in cui faccio incetta di braccialetti ed orecchini che si notano a distanza.
Castello ululì...
Non poteva mancare una visita a Gradara, luogo famoso per aver visto consumarsi la tragedia di Paolo e Francesca, cui Dante dedicò il V Canto dell'Inferno. Qualcuno forse non conosce la storia e non vorrei star qui a raccontarvela per filo e per segno con il rischio di annoiarvi, sintetizzo catalogando il fatto come un sospetto adulterio punito con la morte dal marito della donna, tale Giovanni Malatesta detto "Gianne lo sciancato" o Gianciotto. Dante li colloca nel II cerchio dei lussuriosi, dopo il suo incontro con Minosse, giudice delle anime dei peccatori che colloca in base alle loro colpe nei vari gironi infernali, il Sommo Poeta si intrattiene con Francesca da Polenta per sentire da lei la testimonianza dell'accaduto, mentre Paolo il Bello tace e mesto resta in ascolto. "Mi prese del costui piacer sì forte che, come vedi, ancor non m'abbandona", di questo è rea la donna che, nel girone, è in buona compagnia di Elena di Troia e Cleopatra.
Tornando ai nostri tempi, consiglio una visita al Castello, scenografia di eventi e sagre che attirano molti turisti, come il Tour EnogastroNomade e la rievocazione storico - medievale A.D. 1446, anno in cui il maniero fu assediato, ma vinse il coraggio e l'ostinazione dei gradaresi.

Il WC degli innamorati
In cima ad una lunga scalinata il ristorante Rocca d'A...mare offre specialità a base di pesce freschissimo e con un ottimo rapporto qualità - prezzo, personale giovane e gentile e porzioni fortunatamente non da nouvelle cuisine!

Come mai tutto questo entusiasmo per Pesaro e dintorni? Questi luoghi sono stati lo scenario di metamorfosi importanti, una sorta di muta, cambiamenti di pelle nel profondo: il passaggio verso la maturità, e non solo perché da qui sono partita verso l'Afghanistan, esperienza unica e indimenticabile, piuttosto per aver da qui cominciato a prendere coscienza, finalmente della persona che voglio essere.



* Cit. Dante Alighieri - Inferno , Canto V

VOTAZIONE:

Da Peppe 3/5








Rocca d'A...mare 3/5






INFORMAZIONI

 www.turismopesaro.it
www.ceraunavolta-ps.com
www.dapeppe.it
www.rossinioperafestival.it
Vernissa Pesaro - lo trovate su Twitter e Facebook
www.brandinatheoriginal.it
www.gradara.org
Rocca D'A...mare: informazioni su Facebook e www.tripadvisor.it