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lunedì 8 giugno 2015

WC-WATCHING: In notte cupa la mente è perduta... Aida, Verona e una certa Maria Callas!

"Grande trionfo dell'Aida, nell'anfiteatro romano di Verona, 
consacrato dal delirante entusiasmo
di una folla cosmopolita"

(L'Arena - 12 agosto 1913)


E' il 10 agosto 1913 quando, per festeggiare i cento anni della nascita di Giuseppe Verdi,  l' Arena viene inaugurata con Aida. Fu un'esecuzione di vari artisti, diretti dalla bacchetta del veneto Tullio Serafin. Come testimoniano i giornali dell'epoca, fu il delirio: tutti volevano partecipare alla prima e non mancarono litigi e risse. Italiani sedevano vicino ad americani, argentini, russi e tedeschi: un'incontro di popoli e di culture differenti, ma uniti da un'unica passione: la lirica. Tra il pubblico si potevano riconoscere Giacomo Puccini, Arrigo Boito, Pietro Mascagni e Franz Kafka.
La rappresentazione entrò nella storia anche perché segnò l'abbandono delle tipiche scene dipinte per far posto ai nuovi elementi tridimensionali; le scenografie moderne, per intenderci.
L'Aida è solo il primo dei tanti successi cui l'anfiteatro farà da sfondo. La prolificità degli spettacoli in scena verrà interrotta solo dalle due guerre mondiali e da un incendio, il 12 agosto 1962, in cui andò distrutta la scenografia di Un ballo in maschera e una parte delle gradinate. Ci vorranno sette anni per completare il restauro.
Carmen, Norma, Don Giovanni, Lucia di Lammermoor, Tosca, Giulietta e Romeo, Il barbiere di Siviglia, Madama Butterfly, La vedova allegra... Sono solo alcuni degli "ospiti" illustri saliti su un palco divenuto col tempo sempre più ambito da tenori e soprani. Passare per l'Arena segnava e segna tuttora un consacrazione della carriera. 
Rimessasi dalla sanguinosa pausa del secondo conflitto mondiale, la città ritrova la sua musica e ha l'onore di assistere alla nascita di una delle voci più belle di tutti i tempi: l'indimenticata e indimenticabile Maria Callas. Il 2 agosto 1947, la Divina per la prima volta si esibisce in un teatro fuori dalla Grecia. Il debutto internazionale avviene con La Gioconda,  sul podio, a dirigere l'orchestra, sempre quel Tullio Serafin prima menzionato, per molti non inferiore per bravura a Toscanini.  La Callas aveva poco più di vent'anni, quel debutto voleva dire tutto; un fallimento avrebbe significato il ritorno in America e la ricerca di un lavoro diverso.  Fino a quel momento era andata male, scritturata a Chicago per la Turandot, una settimana prima di andare in scena l'organizzatore era fuggito senza pagare nessuno e lei dovette farsi prestare i soldi del biglietto per tornare a New York.
Fu il tenore Giovanni Zenatello a segnalarla per quel ruolo. Sbarcò a Napoli in giugno, al porto le fu rubata una misera valigia di cartone che portava con sé. Giunse a Verona con il treno il 29, lì incontrò GianBattista Meneghini, suo marito per dieci anni, e lì iniziò la sua ascesa. "Volesti il mio corpo - dimòn maledetto? E il corpo ti do!", Gioconda si trafigge il cuore con il pugnale dandosi la morte e gli spettatori, ormai tutti in piedi in una standing ovation, accolgono così questo astro nascente spentosi troppo presto. 

Consiglio una passeggiata fino a Verona per godere di serate stellate e note armoniose, piace o no, è una esperienza da fare almeno una volta nella vita! Per chi ha un budget ridotto si possono trovare biglietti a buon mercato, unica pecca è che i posti non sono numerati, quindi è necessario arrivare prima per aggiudicarsi una buona visuale con sottobraccio un cuscino (lo trovate anche lì a circa 3 Euro) e magari il libretto dell'opera che vi sarete stampati a casa!


Verona, poi, è conosciuta per il buon vino e per lo Spritz, eletto oramai un must tra i cocktail. Dove andare per bere bene? Due scelte tra loro differenti, una per gli amanti degli ambienti glamour, l'altra per i cultori dello stile rustico. Excelsior, galleria del lusso con marchi di grande prestigio, ha un angolo dedicato alla ristorazione, un Gran Cafè dove è possibile dedicarsi a un tè delle cinque come a un aperitivo. Fate una capatina al bagno, tra marmi e arredi stile Luigi XVI sarete trasportati in un'altra epoca. 

 A Corso Porta Borsari, invece, c'è il Bugiardo. Non temete, sui vini non mente, alta qualità e personale disponibile e gentile. Il locale è piccolo e si rischia di non trovare posto, ma se avete la pazienza di aspettare di certo non ve ne pentirete. Sfido i signori uomini a centrare la mosca messa appositamente nel vespasiano, in certi casi è necessario essere dei cecchini!




INFORMAZIONI

www.arena.it Qui troverete informazioni sul programma, date e link alla biglietteria online


VOTAZIONE

GRAN CAFE' EXCELSIOR - VIA MAZZINI, 6

4/5





OSTERIA del BUGIARDO - CORSO DI PORTA BORSARI, 17/A

3/4