Translate

giovedì 3 dicembre 2015

Tamara che rifiutò D'Annunzio...


Era bella, trasgressiva, indipendente, forte e fragile al contempo: Tamara de Lempicka ancor oggi riesce ad affascinare e sedurre attraverso i suoi lavori originali e ricchi di glamour. Le piaceva scandalizzare, non solo attraverso i suoi quadri, soprattutto con il suo stile di vita; amava uomini e donne e non ne faceva mistero, con la vicina di casa Ira Perrot ebbe una lunga relazione e ci rimediò pure un viaggio tutto spesato in Italia, e “La bella Rafaela”, italo-americana di 17 anni, fu sua amante per un mese e modella di ben sei ritratti. Madonna oggi è una delle sue maggiori estimatrici, lei però le tele della Lempicka ce le ha dentro casa, le colleziona come noi collezioneremmo francobolli e figurine, sì proprio la stessa cosa. Io in bagno ho una crosta comprata al mercatino a pochi euro, la pop star, invece, la “Nana De Herrera” ce l’ha tra il lavandino e la vasca da bagno. 
"La NANA" di Madonna
La dura legge del “chi tanto e chi niente”. Nel 1990 durante un'intervista a Vanity Fair la cantante si vantava "Ho un sacco di dipinti suoi a New York. Ho un intero museo di Lempicka". Odiosa. In fondo si somigliano, entrambe hanno puntato sul fascino personale per costruirci una carriera, il talento c'è e si vede, ma difficile stabilire se siano riuscite meglio nelle loro creazioni o nel costruire una biografia tale da farne parlare anche le generazioni future. La capacità di spettacolizzare ogni banale eccesso, facendo della loro stessa esistenza un'opera d'arte.






                            
Blu China o Blu Tamara?
Alla grande mostra monografica allestita a Verona non sono andata impreparata. La conoscevo già prima e piuttosto bene, forse però conoscevo meno la Tamara privata quella che dagli anni Venti a seguire abbagliava quando entrava in una stanza, catalizzava l'attenzione su di sé, con quei look eccentrici, un'innata eleganza e la voglia di osare. In realtà non era bella secondo i canoni tradizionali, quanto la sua convinzione di esserlo convinceva non solo se stessa, ma quanti le giravano intorno. Bionda, snella, mai sciatta, una "fashion victim" del tempo; forse è per questo che mi piace tanto. Determinata a raggiungere il successo, aggiungendo forza di volontà, studio e applicazione è riuscita perfettamente nel suo intento. Una vocazione cosmopolita che l'ha resa viaggiatrice del mondo, esule in Francia e poi cittadina americana. Frequentatrice del jet set, perché solo così puoi riuscire ad avere il tuo posto; se puoi permetterti un pasto al giorno la regola della Lempicka sarebbe: piuttosto che andare in trattoria, prendi un cocktail e mangia olive in un albergo a 5 stelle, lì sì che puoi fare incontri interessanti. Ora io preferisco una carbonara con gli amici di sempre, però in alcuni casi la tentazione di seguire il consiglio è piuttosto forte.                                                                                       

Dopo la solita "capatina" alla toilette, accompagnata da altre 3 donne in perfetto stile "Sex and the city" e dal mio Mr. Big (non tanto nel portafogli, ma di cuore) comincio il giro a Palazzo Forti, una sala dopo l'altra per provare davvero a scoprire chi era questa grande artista. 
Toilette d'autore
A tratti stratega, capace di contrarre due matrimoni basati sul reciproco affetto e sostegno, no sulla fedeltà coniugale, assolutamente non contemplata, perfettamente in linea con il personaggio. Una "mammina cara" stile Hollywood, che immortalava Kizette per poi lasciarla crescere dalle balie. Ma la notizia che più mi ha stupito è stata quella dell'amore incompiuto tra la polacca e il nostro Vate; pare che Gabriele D'Annunzio sia arrivato a metterla alla porta dopo il fallimento dei suoi ripetuti tentativi di seduzione. Lui non abituato a un no, che smacco deve essere stato! Tamara era entrata al Vittoriale con uno scopo ben preciso: fare un ritratto dello scrittore. Entrambi rimasero delusi.
Ben curata, con attenzione ai particolari, la mostra mi ha dato conferma che ho sbagliato epoca. Quei favolosi anni che, seppur con le profonde ferite della Grande Guerra, erano stimolanti sotto ogni profilo, non solo quello della moda, con una eleganza e una raffinatezza che non torneranno più, soprattutto dal punto di vista delle arti, quando a ognuno veniva data la possibilità di esprimersi e sperimentare oltre il consentito. Tamara "la scandalosa" l'ha fatto.