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venerdì 23 maggio 2014

WWW: WC-WATCHING-WORLD. Ich bin ein Berliner*

Che Berlino sia una città in continua evoluzione è evidente osservando i numerosi cantieri a cielo aperto in ogni zona della città. Moderna e allo stesso tempo così austera da far tornare alla mente le numerose pagine di storia a lei dedicata, oggi talmente anti-convenzionale da far quasi dimenticare il perché sia entrata nella storia. Difficile comprendere cosa rimane degli orrori che hanno attraversato le sue strade, dei postumi di una guerra che l'ha distrutta e dilaniata arrivando a dividerla, senza tener conto delle conseguenze che ciò avrebbe avuto, fino alla caduta di un simbolo e la rinascita non faticosa.  Perché quando visiti Berlino respiri anche questo, e non solo quando ti ritrovi davanti ai pezzi di muro sopravvissuti e messi in mostra a ricordare il passato e la vittoria sullo stesso, lo respiri quando attraversi il Ghetto, quando non puoi non notare gli ex palazzi della DDR ora perfettamente integrati nell'architettura della città, quando ti soffermi in Alexanderplatz che conserva intatto il suo carattere socialista, o quando ti ritrovi a fotografare la scritta DEM DEUTSCHEN VOLKE sul Palazzo del Raichstag, sede del Parlamento; lo respiri anche quando lasci quella che una volta era la parte est, oggi la parte più trendy, e passi a ovest.  La parte che un tempo apparteneva agli alleati e che fino a quel fatidico 9 novembre 1989, con l'abbattimento di quella barriera in cemento armato, è stata zona di occupazione militare. Cammini per Charlottenburg e lo percepisci ancora. Questa separazione credo che rimarrà sempre, ancora due città in una, due anime che però si sono finalmente unite in un connubio che, seppur mantiene delle differenziazioni , si rivela vincente.
Another Brick in the Wall...
Berlino è tutto fuorché una città turistica, nel senso che non percepisci quel "lato commerciale" a volte eccessivo che ritrovi in altre grandi metropoli. Pochi negozi di gadget,  poche guide turistiche in giro, pochi negozianti e ristoratori che ti cercano di buttare dentro, le scritte principali in lingua tedesca quasi a voler continuamente affermare quel nazionalismo per il quale sono famosi. Solo quando ti affacci sulla Sprea (o Spree) ti rendi conto che di turisti ce ne sono eccome, tutti intenti a fare il giro sui barconi che la percorrono e sui quali è possibile degustare birra a volontà. Del resto non puoi non assaggiarla la birra qui, io non ne sono un'amante eppure al secondo giorno avevo preso la buona abitudine di non farla mancare a tavola durante la cena. Cosa si mangia? Patate e wurstel a volontà. Non è il posto ideale per chi sta a dieta. La specialità è il currywurst, ma non si consuma al ristorante comodamente seduti, è un streetfood, si trova nei tanti chioschi che si incontrano per strada ed è servita a tutte le ore. La leggenda narra che sia stato inventato da Herta Heuwer (nota cuoca ed imprenditrice) che la propose nel 1949 nel suo locale. Si prepara con i bratwust che vengono prima bolliti e poi cosparsi con una saporita salsa di ketchup e spolverizzati con abbondante curry. I berlinesi amano talmente questo cibo da avergli dedicato un museo, il Deutsches Currywurst Museum. Potremmo pensare anche noi ad un museo dell'Amatriciana o della cotoletta!
Comodamente seduti, invece, la scelta è ampia. Io ho preferito mangiare tipico e ho scovato un paio di posti niente male. Da Sophie'n Eck, all'incrocio tra Sophienstrasse e Grosse Hamburger Strasse, vie che attraversano il Mitte, il centro città, ricco di palazzi storici, di negozi, botteghe d'arte, gallerie e teatri. Bella atmosfera, buona la zuppa di patate, specializzato nei piatti a base di asparagi bianchi. Zum Schwarzen Hasen, Krausnickstrasse 1, nella parte in cui interseca Oranienburgerstrasse, locale davvero particolare, dove oltre che mangiare si può sorseggiare vino e birra in allegria.
Una vera giungla!
Confesso che una sera ho ceduto e mi sono fermata a mangiare un hamburger su Friedrichstrasse, la via per eccellenza delle boutique, dei magazzini come Galerie La Fayette, dove all'interno è stata ricostruita una miniatura della Torre Eiffel, in particolare la via dove si trova il Checkpoint Charlie, il noto posto di blocco che collegava il settore di occupazione sovietico con quello americano. Di solito evito i posti affollati e che si trovano in punti troppo gettonati dai turisti, ma visto da fuori Hans im glueck era davvero una calamita e l'interno non era da meno, i tavoli erano separati da tronchi d'albero e poi mai mangiato un panino così buono! Il pane tedesco a pensarci non è niente male, al momento rientra al terzo posto della mia classifica personale: 1) italiano; 2) Naan - indiano; 3) tedesco.
Sarà il gano delle donne?

Finita la cena si può salire sulla Torre della Televisione, Berliner Fernsehturm, una vista da oltre 200 metri si scorge il Palazzo del Parlamento,  l'isola dei Musei sulla Unter den Linden fino alla Porta di Brandeburgo e addirittura Potsadamer Platz. Certo vederlo di giorno è meglio per una visuale più chiara, ma volete mettere la suggestione di una notturna?

Volete tirare fino alle prime luci dell'alba? No problem, tra Friedrickstrasse e Alexanderplatz ne troverete quanti ne volete.
Non mi stupisce che sempre più personaggi dello spettacolo scelgano di vivere qui, è tutto più tranquillo e se vuoi muoverti con i mezzi pubblici lo fai senza stress, se il cartellone luminoso annuncia l'arrivo della metro in 4 minuti, stai certo che al quarto le porte sono già aperte per farti entrare. Esperimento miseramente fallito a Roma, dove, dopo un iniziale tentativo di annunciare l'arrivo, si davano davvero i numeri ed il pannello alla fine si è spento per sempre! Set recentemente di film di successo quali Monuments Men di George Clooney, Grand Budapest Hotel di Wes Anderson e Storia di una ladra di libri di Brian Percival, Berlino si aggiudica un ruolo attivo nella cultura europea, e, seppur non ho grande simpatia per i suoi abitanti, c'è solo da prendere appunti!

INFORMAZIONI:


www.visitberlin.de/it Pianifica la tua visita della città


www.tv-turm.de I biglietti per salire sulla Torre della Televisione si possono acquistare on line. Prezzi da 13 Euro ( 8.50 bambini dai 4 ai 16 anni)


www.sophieneck-berlin.dewww.zumschwarzenhasen.de: Mangiare tipico berlinese


http://hansimglueck-burgergrill.de: Se vuoi fa l'americano a Berlino


www.allsaints.com: moda britannica, bella la vetrina con le macchine da cucire della nonna. Su Friedrichstrasse


www.tukadu.comwww.facebook.com/Tukadu - Rosenthaler Strasse 46-47: Orecchini e collane molto originali, puoi anche scegliere tu come comporli


www.curry61.de su Oranienburgerstrasse, a mio giudizio i currywurst più buoni


VOTAZIONE:


Hans im glueck

3/5


Un punto a nostro favore, ho notato che molti bagni nei ristoranti e locali in genere non sono progettati per i disabili.


* Cit. John Fitzgerald Kennedy. La celebre frase pronunciata dal Presidente degli Stati Uniti d'America il 26 giugno 1963, mentre era in visita a Berlino Ovest. Lo scopo era quello di far percepire la vicinanza degli Stati Uniti alla Germania, dopo il sostegno che l'Unione Sovietica aveva dato a Berlino Est per la costruzione del muro. La frase tradotta significa "Io sono un berlinese", ma il fatto di mettere quell'ein avrebbe secondo alcuni fatto si che dicesse "io sono un bombolone"! Infatti i Berliner Pfannkucken, o semplicemente Berliner, sarebbero quelli che in Italia sono conosciuti come Krapfen (le "bombe" romane) e l'uso dell'articolo indeterminativo avrebbe stravolto il senso! Ma visto il momento storico in cui è stato pronunciato e che si volesse solo sottolineare l'essere un cittadino della città al pari degli altri, l'errore grammaticale è stato sottolineato ed esasperato da chi non vedeva di buon occhio la presenza americana.

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